Tavola rotonda italiana sui metadati di nuova generazione: interoperabilità, sostenibilità e molto altro
Annette Dortmund è Senior Product Manager e Research Consultant presso OCLC. Il suo lavoro si concentra sui ruoli e le esigenze delle biblioteche nel campo dei metadati non tradizionali, in relazione al supporto alla ricerca, alle comunicazioni accademiche o al lavoro sulla conoscenza. Si interessa anche di interoperabilità sociale e di sistema. Con sede in Germania, il suo interesse è prevalentemente rivolto agli sviluppi e alle tendenze europee.
Nell’ambito della serie di discussioni sui metadati di nuova generazione, questo post presenta i temi affrontati nella tavola rotonda in lingua italiana svoltasi il 2 marzo 2021.
Alla sessione ha partecipato un gruppo eterogeneo di professionisti: professori universitari, bibliotecari e ricercatori, oltre a rappresentanti di soggetti commerciali e istituzioni governative. Il livello di coinvolgimento è stato alto, così come la familiarità con l’argomento dimostrata da tutti i partecipanti. La discussione risultante è stata molto vivace e molto partecipativa in modo spontaneo, informale e rilassato. L’opportunità di discutere le questioni proposte in un dialogo aperto piuttosto che in un contesto formalizzato di presentazione è stata fortemente accolta da tutti. Sorprendentemente forse, nonostante l’ampia diversità dei partecipanti, c’è stata una forte omogeneità di prospettive.
Esercizio di mappatura dei progetti
Mappa dei progetti di metadati di nuova generazione (sessione italiana)
Come in tutte le altre tavole rotonde, fare il punto sui progetti nazionali è stato un primo passo per aprire la discussione: la mappa dei progetti che ne è risultata ha indicato una forte attività in tutti i quadranti del murale proposto (dati bibliografici, dati nella gestione delle informazioni di ricerca (RIM) e comunicazioni accademiche, dati sul patrimonio culturale e altri non inquadrabili nei precedenti tre).
Il dibattito che ne è seguito ha evidenziato diversi temi di grande rilevanza, di cui solo alcuni possono essere toccati in questo post unicamente per esigenze di sinteticità.
Interoperabilità e Linked Open Data
L’Italia è stato uno dei primi paesi in Europa a fornire linee guida per l’interoperabilità semantica attraverso Linked Open Data per le proprie amministrazioni pubbliche, guidate da AgID (Agency for Digital Italy). Ma, mentre molto è stato realizzato in questo settore, c’è una tangibile mancanza di coordinamento tra le varie iniziative e la conseguente necessità di trovare modi per aumentare l’interoperabilità con altri settori, compreso GLAM. I partecipanti alla nostra tavola rotonda hanno sentito un forte bisogno di portare le iniziative LOD nel mondo della biblioteconomia o del patrimonio culturale a una maggiore consapevolezza, anche al di fuori del settore.
E per chi utilizza e conosce i Linked Open Data da tempo, è giunto il momento anche di andare oltre, abbinandoli a sistemi di intelligenza artificiale e machine learning, per aggiungere ad essi nuovi elementi. Le più recenti linee guida sull’interoperabilità semantica AgID includono una parte importante sulla semantica che porta proprio in questa direzione.
Standard condivisi. Il panorama del patrimonio culturale in Italia è piuttosto frammentato, per ragioni storiche e culturali, il che si traduce in questo ambito in una varietà di progetti indipendenti e in una mancanza di standard comuni (a garantire apertura dei dati, qualità dei dati, durabilità, conservazione a lungo termine, ecc.). I partecipanti hanno convenuto che, soprattutto quando viene speso denaro pubblico, sarebbe utile avere qualche organo istituzionale che supervisioni tali progetti per verificare che venga rispettata una serie di requisiti standard concordati.
Riutilizzo delle ontologie. I partecipanti hanno ritenuto che troppo spesso i piccoli progetti creano ontologie separate che rimangono isolate e hanno un valore limitato per il progetto specifico, il che significa che rimangono inutilizzate. Sarebbe utile concentrarsi maggiormente sul riutilizzo di ciò che è già stato fatto. Le istituzioni governative nazionali, sulla base delle suddette Linee guida AgID, seguono già il principio del riutilizzo di ontologie comuni condivise ove possibile, in combinazione con la creazione di collegamenti ad altre ontologie di dominio. Il settore dei beni culturali nel suo insieme, comprese le biblioteche, sta attualmente creando moduli ontologici diversi, ma connessi e collegabili. E sebbene possano partire da un contesto locale, molti di loro servono e creano comunità globali.
Sostenibilità
Alla base della sostenibilità c’è la conoscenza …
I progetti nell’area dei metadati di prossima generazione spesso si basano su finanziamenti una tantum, rendendo difficile mantenere i risultati o trasformare i progetti in servizi in produzione. Alla base della sostenibilità c’è la conoscenza: i progetti che “sopravvivono” sono spesso quelli in cui il personale coinvolto ha compreso appieno il processo di produzione dei dati, le potenzialità dei linked data, le ontologie e le tecnologie del web semantico, nonché la necessità dell’intervento umano, non solo interazione con la macchina. È fondamentale anche considerare le risorse umane necessarie per mantenere in vita i prodotti e i risultati del progetto, una volta terminato il finanziamento iniziale.
La sostenibilità è anche strettamente legata allo scopo e agli obiettivi dei progetti. I progetti nati solo per la disponibilità di finanziamenti del governo sono destinati a morire, mentre quelli che effettivamente forniscono valore aggiunto – ad esempio il miglioramento dei servizi già esistenti – hanno maggiore possibilità di avere un impatto duraturo e sostenibile. I partecipanti hanno ritenuto che l’attenzione debba essere spostata sull’utente finale, sullo sviluppo di nuove forme di accesso all’informazione per l’utente e sulla differenziazione del tipo di utenti per cui un progetto intende fornire valore. Infine, la sostenibilità è anche collegata alla qualità dei dati, alla selezione di fonti di dati stabili e affidabili, e a dati normalizzati.
Sviluppo professionale
La transizione ai metadati di nuova generazione è esattamente questo: una transizione. In questa fase di transizione, l’istruzione è di fondamentale importanza per la professione. I processi e gli strumenti di lavoro stanno cambiando. Come ha sottolineato un partecipante:
Sono più preoccupato per la formazione professionale. Dobbiamo dire che da anni il catalogatore è diventato un “catalinker”, che può quindi creare o connettere oggetti, relazioni, ecc. Il flusso di lavoro in questo settore sta cambiando e dobbiamo formare nuovi bibliotecari in questo senso. Wikidata sta dando molto supporto in questo, ma abbiamo bisogno di nuova formazione nelle scuole di biblioteconomia.
Nel mondo delle università si formano i bibliotecari del futuro, ma a quelli del momento non vengono forniti gli strumenti per stare al passo con i cambiamenti. Occorre ribadire, a livello universitario, e far capire che siamo in un momento evolutivo, che non si può più solo parlare di catalogazione ma bisogna parlare di creazione di metadati e di gestione delle entità.
Alcune biblioteche hanno già iniziato ad accelerare il cambiamento; per altre, che non hanno la forza o gli strumenti per farlo, sarebbe utile essere inclusi in reti cooperative, che però attualmente non esistono. I partecipanti hanno espresso la necessità di una cooperazione più diretta e hanno citato la rete tedesca di competenze NESTOR come esempio di migliore pratica. La discussione ha anche aiutato i partecipanti a rendersi conto che molte iniziative stanno già puntando nella stessa direzione, il che aiuta a confermare il valore di queste attività di formazione già in atto.
Al termine della sessione, i partecipanti hanno convenuto che si era appena svolta una discussione di rara preziosità, con grande partecipazione e un forte desiderio comune di migliorare l’infrastruttura nazionale; hanno poi espresso il desiderio che OCLC organizzi più occasioni di confronto come quella appena vissuta, aperte anche a professionisti al di fuori del settore bibliotecario e, inoltre, che OCLC assuma un ruolo attivo in questo momento di transizione.
La serie di discussioni
Nel marzo 2021 OCLC Research ha condotto una serie di discussioni basate su due report:
- “Transitioning to the Next Generation of Metadata”
- “Transforming Metadata into Linked Data to Improve Digital Collection Discoverability: A CONTENTdm Pilot Project”.
Le tavole rotonde si sono svolte in diverse lingue europee ed i partecipanti hanno potuto condividere le proprie esperienze, ottenere una migliore comprensione dell’area tematica e acquisire fiducia nella pianificazione futura.
La sessione plenaria di apertura ha aperto il forum per la discussione e l’esplorazione e ha introdotto il tema e i suoi argomenti. I riassunti di tutte e sette le discussioni della tavola rotonda sono pubblicati sul blog di ricerca di OCLC, Hanging Together.
La sessione plenaria di chiusura del 13 aprile sintetizzerà le diverse discussioni delle tavole rotonde nazionali. La registrazione è ancora aperta per questo webinar: partecipa!
Il seguente articolo è stato pubblicato originariamente su Hanging Together – il blog OCLC Research.