Prestito digitale controllato: I successi del passato possono guidare il nostro futuro
Quando la pandemia da COVID-19 ha creato delle barriere e ha invalidato i percorsi tradizionali di accesso alle informazioni, gli operatori delle biblioteche hanno reagito immediatamente per contribuire a colmare questa lacuna. Non credo di aver parlato con una sola persona la cui biblioteca non abbia compiuto sforzi notevoli, a volte titanici, per aumentare l'accesso alle risorse "sempre e comunque". Questo include anche le iniziative in materia di prestito digitale controllato (CDL).
Il CDL è un processo attraverso il quale le biblioteche digitalizzano le risorse a stampa che già possiedono e poi ne prestano un numero specifico di versioni digitali per un periodo di tempo limitato. Si tratta ovviamente di un'opzione importante per la condivisione delle risorse. Ma presenta una serie di domande e di sfide, tra cui una serie di odierne questioni legali.
L'evoluzione del prestito digitale
Al centro del CDL ci sono i requisiti per la digitalizzazione. Anche le biblioteche più lungimiranti hanno bisogno di nuovi strumenti, processi e flussi di lavoro per iniziare a digitalizzare l'enorme quantità di volumi di cui abbisognano i lettori. Per avere successo, deve trattarsi di uno sforzo collettivo con strategie e applicazioni attuabili da tutti, così da permettere alle singole istituzioni e ai fornitori di contenuti di continuare a concentrarsi sui bisogni dei lettori di oggi.
Per molti anni, le biblioteche hanno condiviso articoli di riviste e capitoli di e-book digitalizzati sulla rete ILL di WorldShare. Si tratta di un processo ben collaudato ed efficiente, con l'80% dei documenti digitali consegnati in 15 ore o meno. Il programma Express di OCLC è il servizio di consegna elettronica più veloce e più grande al mondo, con oltre 1.000 biblioteche che collaborano per consegnare gli articoli nell’arco di 10 ore.
La condivisione delle risorse digitali si è rivelata incredibilmente preziosa sia per le biblioteche che per i ricercatori. Le biblioteche possono esaminare quali contenuti devono possedere o acquisire in licenza e quali possono richiedere su richiesta. I ricercatori e gli utenti delle biblioteche possono accedere facilmente al più grande gruppo al mondo di biblioteche atto alla condivisione delle risorse attraverso la rete ILL di WorldShare. Altri prodotti, come Tipasa e ILLiad, hanno aggiunto funzioni per migliorare i flussi di lavoro per la creazione, la consegna e la condivisione dei documenti digitali.
Il nostro approccio: ascoltare e riprodurre
Parte della nostra missione è contribuire ad aprire le raccolte delle biblioteche fornendo strumenti di condivisione delle risorse su scala globale. Ma per sviluppare strategie aperte e sufficientemente flessibili da supportare migliaia di biblioteche molto diverse tra loro,
occorrono tempo ed impegno. Siamo in una posizione privilegiata per collaborare sia con le biblioteche che con gli altri partner interessati. Mentre proseguiamo con il lavoro, stiamo ascoltando attentamente per capire tutte le diverse esigenze.
Il prestito digitale controllato (CDL) pone molte nuove sfide alle biblioteche e ai fornitori di servizi bibliotecari. Le domande chiave che dobbiamo affrontare sono:
- Quali sono gli aspetti legali in questione e come variano a seconda dei paesi?
- Come gestire la digitalizzazione di grandi collezioni fisiche?
- Come facciamo a sapere se un'opera è già stata digitalizzata?
- Come gestire la giusta proporzione tra materiale posseduto e prestato per i servizi di CDL?
- Come possiamo pensare a una vera condivisione interbibliotecaria a livello di rete in un mondo CDL?
- Quali strumenti di gestione sono necessari per tenere traccia dei materiali digitalizzati, di ciò che è disponibile e dello stato attuale dei prestiti?
Abbiamo molti anni di esperienza lavorativa nel campo dei servizi per la condivisione di risorse elettroniche. Non solo collaborando con le singole biblioteche, ma lavorando con i consorzi, facendo nuove ricerche, seguendo i dibattiti internazionali e valutando i mezzi a nostra disposizione per apportare delle migliorie concrete. Con spirito risoluto e cooperativo, stiamo procedendo lungo percorsi di sviluppo che riteniamo possano servire al meglio le singole biblioteche e le collezioni aggregate.
Monitoraggio dei progressi compiuti
Con la crescita dei depositi digitali, le biblioteche avranno bisogno di sapere cosa è stato digitalizzato. La ricerca nel catalogo digitale locale dovrebbe essere integrata nel sistema di gestione del prestito interbibliotecario per automatizzare l'accesso degli utenti. WorldShare ILL, Tipasa e ILLiad sono stati progettati per supportare questo tipo di integrazione e mettere in contatto gli utenti delle biblioteche con i contenuti posseduti e concessi in licenza. Ma come possiamo tracciare e aggregare il posseduto delle singole biblioteche a livello nazionale e internazionale?
WorldCat può essere il basamento dove collocare le rappresentazioni digitali delle opere fisiche, in ultima analisi il centro di snodo per la CDL a livello di rete. È in grado di rappresentare il posseduto delle biblioteche, ma ne registra anche ulteriori dettagli, come i costi di conservazione delle singole biblioteche legati alla cotutela di collezioni cartacee (Shared print commitments). La registrazione di questi ulteriori dettagli è un'attività che ha subito un'evoluzione simile a quella del prestito digitale controllato e che ora è molto più diffusa, dal momento che questo servizio arriva senza costi aggiuntivi per gli abbonati ai servizi di catalogazione OCLC. E non c'è motivo per cui non si possano creare metadati a livello di titolo o di item per indicare, in modo simile, le versioni digitali delle opere fisiche. Rendendo disponibili questi dati, le biblioteche potrebbero sfruttare una rete molto più ampia per gestire i rapporti di proprietà/prestito e per concedere ai lettori l'accesso agli equivalenti digitali dei documenti cartacei che cercano.
È inoltre importante notare che le nostre piattaforme sono neutrali rispetto ai fornitori. Ciò significa che supportano l'integrazione dei nostri dati e della nostra tecnologia nei servizi di altri. In questo modo, le biblioteche possono offrire più opzioni di condivisione delle risorse all'interno dei flussi di lavoro esistenti.
Due percorsi paralleli
Nella costruzione di collezioni digitali, sono emersi due percorsi simbiotici.
1. Selezione curata dal bibliotecario: Profili per la digitalizzazione che si concentrano sui materiali rari, sugli oggetti fragili e su altri criteri locali.
2. Selezione guidata dai clienti: digitalizzazione just-in-time per soddisfare le esigenze dei singoli utenti
Mentre le biblioteche si occupano delle priorità locali, stiamo sviluppando flussi di lavoro per la consegna dei documenti che consentano agli utenti della biblioteca di richiedere l'esecuzione digitale di un articolo stampato e che forniscano al personale un protocollo da seguire per la digitalizzazione, i fermi alla consultazione del cartaceo e per il ciclo di vita dei prestiti. Questa combinazione di digitalizzazione curata e di digitalizzazione guidata dalla domanda risponde alle esigenze degli utenti e alle priorità strategiche delle biblioteche.
Il mio consiglio per ora è... non aspettate!
- Fate il punto sugli attuali asset digitali che possono essere condivisi e su quelli che non possono essere condivisi e perché.
- Tracciate le richieste e le ragioni per cui possono o non possono essere soddisfatte e come funzionano i vostri protocolli attuali.
- Interrogare docenti, studenti e altri sulle loro esigenze. Informatevi sulle esigenze dei ricercatori e sul loro interesse per l'accesso digitale controllato alle opere fisiche.
- Parlate con i colleghi di OCLC e di altre biblioteche su come procedere a livello locale e in collaborazione con altri.
Le sfide continuano. Ma, come per altri successi che abbiamo avuto con i progetti condotti nel campo della condivisione delle risorse, mi aspetto che il consenso e il numero dei partecipanti continuerà ad aumentare, che i requisiti necessari da soddisfare diminuiranno e che i passi da compiere, nel nostro agire comune, risulteranno sempre più chiari.
Il seguente articolo è stato pubblicato originariamente su OCLC Next.